Ferie e permessi: ecco come puoi sistemare quelli residui
Ti è mai capitato di trovarti a fine anno con dipendenti che hanno un mucchio di ferie e permessi da fare?
Ecco come puoi fare per cercare di limitare il monte ore di ferie e permessi residui senza dover ricorrere a operazioni drastiche e contorte.
Anche se per noi datori di lavoro, in termini di puro costo, ferie e permessi sono la stessa cosa, a livello giuridico e concettuale sono, in realtà, due cose diverse.
Per rendere l’idea, facciamo un rapido chiarimento:
- In linea generale le ferie sono momenti in cui il lavoratore si assenta dal lavoro per recuperare la propria serenità psichica e ripristinare il proprio equilibrio fisico e mentale. Per questo, si cerca di dare al periodo feriale una durata consecutiva settimanale o plurisettimanale. Il lavoratore, cioè, gode delle ferie per una o più settimane consecutive.
Per legge al lavoratore spettano almeno 4 settimane di ferie su base annua anche se alcuni contratti collettivi estendono questo periodo a qualche giorno in più. - I permessi (con il termine permessi, indichiamo – ai fini di questa trattazione- in modo generico, sia i permessi ROL che i permessi per le ex festività) non hanno natura legale ma sono determinati dal contratto collettivo.
Pertanto possono anche non essere goduti, in quanto non hanno natura ristoratrice ma sono strumentali ad eventuali esigenze di assentarsi dal lavoro in maniera “spot”.
Prima di proseguire, un’avvertenza: la disamina qui in oggetto non entra nell’analisi del versamento contributivo su ferie e permessi non goduti, che deve avvenire alle canoniche scadenze legali e contrattuali.
Il consiglio per l’impresa
Da datore di lavoro quale sono, ho imparato sulla mia pelle come il costo vivo del personale debba essere il più vicino possibile al costo contabile indiretto che andiamo a considerare mensilmente nella nostra contabilità, semplificata o ipercomplessa che sia.
Noi datori di lavoro, infatti, siamo inclini a pensare che il costo che sosteniamo per i dipendenti coincida con il denaro che esce dalle nostre casse, dimenticandoci spesso che vi sono anche elementi di costo indiretti e differiti.
Solo pochi imprenditori virtuosi e avveduti accantonano le corrispondenti somme di ferie, ROL, TFR, etc.
Per questo, verso fine anno, molti datori fanno una situazione delle ferie e dei permessi accumulati dai dipendenti, per vedere quali situazioni di criticità devono essere affrontate e risolte.
Come fare per non trovarsi impiccati?
Se non vuoi sudare freddo, rischiare sanzioni e problemi e dover far fare le ferie contemporaneamente a tutti i tuoi dipendenti, ecco cosa devi fare:
1. ad inizio anno, o anche prima, butta giù un piano ferie e permessi (si, anche parte dei permessi; lo so che i permessi sono richiesti dai lavoratori e che qualche contratto collettivo fissa dei limiti, ma almeno una parte bisogna calendarizzarla, anche solo in via ipotetica)
Ricorda che se pianifichi bene i turni di ferie e assenze e cerchi di prevedere, in base alle fluttuazioni del tuo lavoro, quando avrai bisogno di più lavoratori o meno, ne avrà giovamento tutta la tua organizzazione.
Anche se rischio di apparire un FANATICO DELL’AZZERAMENTO DEI COSTI, se ti rimangono dei permessi, il mio consiglio è quello di pagarli a fine anno.
Regola del fanatico:
A FINE ANNO AZZERA I PERMESSI!
Il concetto è:
Il costo del lavoratore che segni in contabilità EQUIVALE al denaro che esce dalla tua cassa
Così non avrai sorprese in futuro!
2. decidi di assegnare le ferie, ma i permessi li paghi. Ogni mese il rateo di permessi maturati viene liquidato in busta paga.
3. puoi optare per assorbire tutto, o parte, dei permessi, attraverso una corrispondente riduzione dell’orario di lavoro.
In questo caso, sostanzialmente, diminuisci l’orario di lavoro a parità di retribuzione, ma i lavoratori non maturano più permessi.
E’ una riduzione proporzionale dell’orario di lavoro e riduzione dei permessi.
E’ logico che la scelta va calibrata sulle tue possibilità, sulle tue esigenze e sulla tua organizzazione, ed andrà, caso per caso, valutato l’approccio contrattuale da tenere tra impresa e lavoratore.
I tre punti esposti sopra sono diretti a fare in modo di ridurre, se non eliminare, quell’amara sorpresa di trovarsi i lavoratori con tante ore di ferie da fare.
Per cercare di avere il controllo dei tuoi conti del personale, ciò che paghi si deve avvicinare al costo del lavoratore.
Per far questo devi cercare di ridurre la forbice temporale tra ciò che esce materialmente dalle tue casse ed i costi differiti e indiretti.
Sperando che questi spunti possano esserti d’aiuto per migliorare la gestione del tuo personale, ti ricordo che sono a tua completa disposizione per qualunque informazione, chiarimento, domanda o curiosità; non esitare a contattarmi inviandomi un messaggio tramite l’apposito Form, anche solo per dirmi cosa ne pensi!
Un saluto,
Luca Pasini
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